Eleganza e Tradizione Tecnica di Sedie Impilabili
Sedie Chiavarine (o Chiavari) - Sedie Impilabili
Chiavari e’ un soleggiata cittadina della Riviera Italiana vicino alla piu’ famosa Portofino. L’arte di lavorare il legno e’ stata sempre una peculiarita’ degli artigiani chiavaresi che, gia’ nel Duecento producevano suppelletili e remi per le galee della Repubblica di Genova.
Nell’Ottocento, il quartiere di Rapinaro contava il maggior numero di laboratori artigianali e qui lavoravano gli ebanisti, e i sedaioli, che costruivano i loro prodotti in legno stagionato, con le gambe e le spalliere intagliate in modo che seguissero la curvatura originale del ramo. Davanti alle botteghe le impagliatrici intrecciavano le fettuccie di salice per i sedili di quelle sedie che hanno portato il nome di Chiavari nel mondo.
La loro origine e’ curiosa. Il marchese Stefano Rivarola, ambasciatore della Repubblica di Genova, portò di ritorno da un suo viaggio in Francia, un paio di eleganti sedie parigine. Le sottopose a Giuseppe Gaetano Descalzi (soprannominato 'il Campanino' a cause della sua discendenza da una famiglia di campanari) affinche’ ne valutasse i pregi. Abilissimo artigiano, egli non solo le esaminò accuratamente, ma elaborò, partendo da queste, una sedia che avrebbe superato di gran lunga l’originale modello parigino.
Persino Antonio Canova che si complimentò con il Campanino dicendo che era stato capace di 'unire la maggiore leggerezza alla massima solidita'.
Non a caso gli artigiani locali hanno sempre detto, delle loro creazioni che 'esse pesano un chilo ma reggono un quintale'.
Il fascino di queste sedie sta nella grazia di gambe e spalliere, nell’estrema eleganza, nella varietà dei modelli che si adattano ad ogni ambiente. La più antica è la campanino, seguono le tre archi e la parigina, molto piu’ elaborata per le quattro colonnine della spalliera. Ci sono poi la filippa (molto simile alla parigina), la rocchetto e la gotica.
Nonostante il quartiere di Rupinaro oggi non brulichi piu’ come prima di attivita’ artigianali, la sedia continua ad essere prodotta proprio lì nel luogo dove è nata. E’ l’ottica che è cambiata: non si punta più sulla quantità, ma sulla qualità ed acquistare una chiavarina oggi significa possedere un oggetto unico.